“Per il tempo, senza tempo” di Nicola Colabianchi per voce di soprano vocalizzata, sassofono tenore ed archi. Prima esecuzione assoluta.
Quando nacque in me la pulsione a comporre trovando ispirazione nelle suggestioni dell’arte di Enzo Carnebianca (che conosco da sempre) ricercai nella mia memoria l’immagine delle sue opere, sono andato a toccarle, ho riletto quanto era stato scritto su di lui, ho ripensato ai “percorsi delle sue figure tra passato e futuro”, al “distacco dalla materia”, all’autodistruzione controllata, agli incontri di epoche che si realizzano nell’ideale della bellezza classica deformata e alla dualità degli opposti: terra-luna, surrealismo-simbolismo, bronzo-plexiglass, gesso-resina, cuoio-lattice, citazione-autocitazione, e chiavi, orologi, meccanismi, teste allungate, cera persa, fegato di zolfo, verde ossigeno, “Deterioramento del Gianicolo”…
Poi riguardando la musica che andavo scrivendo, vidi che tutto questa c’era già. Anche per la scelta del titolo sono riuscito presto a risolvermi.
Nicola Colabianchi