PREMESSA
“Deus caritas est”. Questa definizione su Dio di S. Giovanni (Gv 4,16) è stata posta come titolo, da Benedetto XVI°, alla sua prima Enciclica, ed è stata pure accolta dal Maestro Carnebianca, pittore, scultore, incisore romano a un suo pannello in bronzo.
L’amore unisce le tre Persone Divine: dal Padre procede il Figlio per via di generazione, dal Padre e dal Figlio procede lo Spirito Santo per via di ispirazione. Un Dio. Tre Persone. Mistero insondabile!
L’amore per se stesso tende a diffondersi. Da qui la Creazione, l’Incarnazione, la Redenzione. Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio Unigenito per salvarlo, così recita il vangelo. E Gesù ha dato all’uomo il dono di poter diventare figlio adottivo di Dio (Gv 1,14).
L’uomo quindi ha il dovere di contraccambiare l’amore con l’amore e di adorarlo. La parola “adorazione” in greco e in latino ha una differente accezione. La parola greca suona praskynesis e significa sottomissione, dipendenza. La parola latina ad-oratio, bacio, abbraccio, unione, in fondo è amore. Quindi ci sottomettiamo all’Amore (cf Discorso di Benedetto XVI° ai giovani della GMG di Colonia, 21.08.05).
Il pensiero Occidentale dopo secoli di sequela cristiana, per “usura, lussuria e potere”, ha affermato Eliot, nel VII° canto della Rocca, ha abbandonato Cristo. Ed ora si trova in uno stato di confusione perché, ha scritto Dostoevskij, “senza Dio, tutto è possibile”.
Enzo Carnebianca non si è fatto omologare dalla cultura dominante. Non si è lasciato rinchiudere nei limiti imposti da essa, come l’artigiano della “Giara” di Pirandello o di “Mastro Don Gesualdo” di Verga, ma come Leopardi è andato oltre l’ordine fenomenico. Il grande poeta di Recanati dalla bellezza della donna in Espasia va oltre le fattezze umane, e nel “Pastore errante dell’Asia” si chiede sul senso del cielo e di se stesso.
Io cercherò di evidenziare i messaggi presenti nel pannello di bronzo “Deus caritas est” e in due sculture “La Chiave della vita” e il “Tempo”. Non ho alcuna competenza artistica per sottolineare l’eleganza, la vivacità, l’inventiva di Enzo Carnebianca come hanno fatto i suoi estimatori.
Descrizione di tre opere
1. Deus caritas est
L’opera “Deus caritas est” dell’artista Enzo Carnebianca è stata acquisita per il Museo storico artistico del Tesoro di S. Pietro, sito nella Basilica di S. Pietro in Vaticano e precisamente nella Sala dov’è stata edificata la tomba del Pontefice Sisto IV, Opera del Pollaiolo.
Il pannello in bronzo è carico di simboli. Ad esso è stato dato il titolo “Deus caritas est”, Dio è Amore. Una donna bacia soavemente il suo bimbo, mentre due colombe, simbolo dello Spirito Santo aleggiano più in alto. La colomba ricorda Gesù, che dopo il Battesimo ricevuto nel fiume Giordano, riceve lo Spirito Santo sotto forma di colomba e ascolta, con la gente presente, la testimonianza del Padre celeste: “Questi è il mio Figlio Prediletto”. Il bacio della donna è simbolo dell’amore.
La cultura classica antica ha diviso la realtà dell’amore in tre aspetti: eros, filia, agape. Benedetto XVI° unendo cultura laica e Antico e Nuovo Testamento vi ha scoperto la profonda unità. Chi ama deve farlo con tutto l’essere e deve amare tutta la persona corpo e spirito. Non si deve fermare al solo piacere. Ma il cristiano non può amare profondamente l’altro senza immergersi simultaneamente nell’Amore di Dio, nel mistero di Cristo. La capacità di amare così ci viene dalla fonte inesauribile, che è Dio. “Dio non ama perché l’uomo è buono, ma lo rende buono amandolo” (S. Tommaso).
Frutto dell’amore è la pace. Il saluto ebraico è stato sempre shalon (pace), quello greco é “sta bene”, quello romano “ave”. Pace esclude la guerra, l’ingiustizia ed include la presenza di Dio in mezzo al suo prossimo, il benessere. L’ebreo invocava così la pace dal Signore:
“Sia pace per coloro che amo
Sia pace per le tue mura (Gerusalemme),
sicurezza nei tuoi baluardi
per i miei fratelli e amici
io dirò: “su di te sia pace” (Sal 121).
Per il Nuovo Testamento “pace” significa unione con Dio e il prossimo. Sulla grotta di Betlemme, dove è nato Gesù, gli angeli cantarono “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace agli uomini che Egli ama”.
Botticelli nella sua pittura mette in festa angeli e pastori, il cielo e la terra.
Gesù promette agli apostoli la sua pace ed il giorno della Risurrezione la dona: “Pace a voi”. Gesù è la nostra pace. Egli ha cancellato l’inimicizia tra il Popolo eletto e quello pagano unendoli nella Chiesa, e le differenze tra uomo e donna, libero e schiavo, invitando tutti a divenire uno con Cristo, in cui siamo figli adottivi di Dio (Ef 2,15-18).
Purtroppo la nostra epoca è segnata da costruttori di pace e da guerreggianti.
I crimini, le sopraffazioni, lo sterminio di popoli, perpetrati da Stati a regime dittatoriale, assoluto, dispotico, come il nazismo, il comunismo, superano di molto gli orrori commessi in altre epoche della nostra storia.
2. Il tempo
Nella realtà c’è Dio, che è eterno e che spiega se stesso e l’universo. Egli è il solo necessario. È come il punto geometrico da cui provengono tutte le figure, è come la retta che non ha ne principio ne fine. Dalla creazione ha inizio il tempo della mente umana.
La realtà visibile è in continua evoluzione perciò è contingente, ha bisogno di essere conosciuta. Gli angeli e gli uomini mortali hanno avuto un’origine e non avranno un fine. Sono come la semi retta. La vita vegetale e la vita animale sono come il segmento, che ha un inizio e una fine, vengono dalla madre terra e vi ritornano.
La corrente del pensiero laicista ritiene che anche l’uomo avrà la stessa fine dei vegetali e degli animali. Il cristiano invece crede nell’immortalità e che il corpo, per dono gratuito di Dio, avrà anch’esso l’immortalità e l’incorruttibilità (1 Cor 15,51-56), come il Cristo glorioso risuscitato dalla la morte.
Ad Alfonso Retté, conferenziere applaudito sull’ateismo, dopo il successo della sua ultima conferenza, gli si presentarono quattro persone e gli chiesero: “Vorremmo pur sapere come tutto ha avuto inizio, di ciò la scienza deve essere informata e voi ci spiegherete quanto essa sa su tale riguardo”. Retté, dopo qualche istante di silenzio rispose: “La scienza non può sapere come il mondo ebbe inizio”. I quattro uomini rimasero delusi ed egli entrò in crisi e alla fine si convertì al cattolicesimo.
Alexis Carrel, giovanissimo premio Nobel per la medicina, dopo un viaggio a Lourdes, ricevette il dono della fede e la sua assistita il miracolo della guarigione. Capì che la nostra epoca è un’epoca di ideologie in cui si cerca di manipolare la realtà secondo un sistema prefabbricato dall’intelletto, invece di andare alla ricerca della verità con sincerità.
3. La fontana della vita
Una donna emerge scadendo le varie fasi della vita umana dall’abisso indefinito della acque scorrevoli dalla simbolica roccia desertica esultando nell’esporre la sua creatura, mentre gode della sua maternità.
Quando nella Roma imperiale la donna ricusò la maternità e cercò di assumere il ruolo maschile, il potente Impero incominciò a muoversi verso il tramonto. Questo sta accadendo oggi nell’Occidente corrotto. Lorenzo Carnebianca è per i valori tradizionali greci e cristiani e si oppone alla mentalità e alla cultura dominante.
Domenico Guzzi